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Quel fantasma di poeta famosissimo

In un’ antica  Villa, circondata da un bel giardino e spesso dal silenzio, c’è uno spirito, è uno spirito famosissimo, dispettoso e molto particolare. Pare fosse stato, in vita, uno dei poeti più importanti d’Europa ed essendo morto a Napoli, nel 1837 durante l’epidemia di colera, ha scelto di abitare fra le mura che maggiormente gli diedero ristoro nel suo passaggio terrestre. 

 

Questo spirito, che di nome fa Giacomo e di cognome fa Leopardi, stringerà grande amicizia con un napoletano molto particolare: Agostino Chimiento, un guardiano della sua casa, ormai meta di visite studentesche e turistiche, il quale ha molte particolarità: si accorge prima di tutti quando cambia il tempo, parla con i morti e ha un ritardo mentale, ossia un deficit cognitivo definito dal suo medico come una tara, “una tara nello sviluppo mentale”.

 

Lo spettacolo svela al pubblico degli aspetti  inediti del carattere di Giacomo Leopardi, una tenerezza affettuosa per le cose della vita, un entusiasmo energico e dirompente nell’osservare il mondo e un capriccioso e arrabbiatissimo atteggiamento da ragazzino che portò con sé fino all’ultimo giorno della sua gioventù, quando morì per uno scompenso cardiaco o un edema polmonare o, come qualcuno sostiene, per aver mangiato smoderatamente gelati senza darsi una misura.

 

In poco meno di un’ora avvincente ed emozionante, il pubblico assisterà alle vicende inedite di un Leopardi post morte eppure, e con grande gioia, vivissimo.

scritto e diretto da
Sara Sole Notarbartolo

con 
Fabio Rossi

durata 45 minuti

adatto anche alle scuole secondarie di secondo grado

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